OKTAGON GIOCA L’ALL IN E VINCE DI NUOVO

da sx Elena Palazzo, assessore Sport della regione Lazio Mattia Faraoni, Alessandro Onorato assessore Sport del comune di Roma

da sx Elena Palazzo, assessore Sport della regione Lazio, Mattia Faraoni e Alessandro Onorato, assessore Sport del comune di Roma.

Era un grosso azzardo la programmazione di Oktagon in un caldo e assolato sabato di fine giugno, a cui si è poi aggiunta la concomitanza dell’incontro di calcio valido per i campionati europei fra Italia e Svizzera. 

Ma nella magica roulette degli sport da ring la puntata secca su sabato 28 giugno ha portato a un pieno clamoroso, e alla fine davanti a un ottimo pubblico si è svolta quest’ultima edizione di Oktagon, la creatura di Carlo Di Blasi, che ha riservato grandi emozioni e incontri di ottimo livello e la trasmissione in diretta su Dazn che ha mostrato l’evento contemporaneamente in tutto il mondo. 

Nutrita la presenza di vip nel Palatiziano, oltre a una buona rappresentanza delle autorità capitoline, ma l’evento era talmente suggestivo che ha goduto della grande considerazione dei media e si è imposto per l’ennesima volta come un punto di riferimento internazionale degli sport da combattimento. 

Emozioni a non finire, colpi di scena e grandi momenti di pathos e spettacolo sono stati gli ingredienti che hanno assicurato a questa rassegna l’ennesimo successo, ma vediamo nei particolari i momenti topici della serata. 

NELLA BATTAGLIA FARAONI SI CONFERMA CAMPIONE DEL MONDO 

Incredibile match quello fra Mattia Faraoni, campione in carica Iska, e lo sfidante Danut Hurduc, valevole per la corona della specialità oriental rules dei 95 kg. 

Non sono ancora passati 20 secondi del primo round che subito succede il fattaccio; Hurduc prende in clinch Faraoni in maniera scorretta applicando la cosidetta presa dell’orso e lo manda a terra procurandogli un infortunio al ginocchio. 

L’arbitro ferma l’incontro e chiama l’intervento del medico; sembra che il campione non ce la possa fare ma dopo alcuni istanti che sembrano interminabili decide di continuare. 

Si riprende quindi la battaglia con la giusta decurtazione di un punto a sfavore del romeno per l’azione scorretta, e il match si infiamma subito. 

Fra scambi potenti e furibondi passano le prime due riprese e alla fine della terza Hurduc centra Faraoni con un preciso gancio mandandolo al tappeto. 

Il campione si rialza e affronta gli ultimi due round con grandi scambi di colpi di braccia e chiusure in clinch per evitare il peggio, vista la situazione del suo ginocchio, richiamato anche un paio di volte dall’arbitro a riprendere il combattimento. 

Ma il suo cuore è grande e alla fine si aggiudica la vittoria fra il tripudio di tutto il palazzetto. 

CONFERMA DI PETRISOR NEL CONFRONTO CON MENDES 

Il secondo match titolato vedeva di fronte il campione in carica Calin Petrisor e lo sfidante Rudi Mendes nella sfida per il titolo mondiale Iska oriental rules della categoria dei 57 kg 

Match infuocato con Petrisor famoso per la potenza dei suoi colpi e il suo avversario che comunque si difende con ordine cercando di reagire. 

Nelle prime tre riprese il refrain è questo, ma nel quarto round Petrisor trova una potente combinazione e manda definitivamente al tappeto Mendes, cingendo nuovamente la cintura di campione mondiale Iska con pieno merito. 

AZMANI SORPRENDE CANNITO 

Nell’ultimo confronto che metteva in palio la cintura mondiale Iska nella specialità oriental rules della categoria dei 57 kg, grande attesa rivestiva la presenza del campioncino Paolo Cannito, ancora molto giovane ma già autore di prove convincenti nella sua breve carriera. 

Il suo sfidante, Hamada Azmani, inizia con un paio di scorrettezze rilevate subito dall’arbitro ma poi parte un altro match con Azmani che inizia a imprimere ritmo associato a ottime e ficcanti combinazioni di fronte alle quali Cannito appare come spaesato. 

Si ha l’impressione che il forte fighter pugliese fatichi ad entrare nel match, e il suo avversario ne approfitta continuando nel suo martellante assedio. 

Nella quinta ripresa arriva l’epilogo, con un paio di conteggi che determinano la sconfitta d Cannito e laureano Azmani campione del mondo con pieno merito. 

Siamo certi però che Cannito saprà fare tesoro di questo stop per tornare a crescere e ottenere i successi che il suo talento gli porteranno. 

SUZANO E KIRIA GRANDI PROTAGONISTI 

Ecco altri due match che sarebbero stati senz’altro i main event in qualsiasi altro galà. 

Conclusione repentina che caratterizza il confronto fra il forte Yuri Farcas e Bruno Suzano. 

Il match parte con buone schermaglie da parte di entrambi e si vede subito la potenza e la tecnica che caratterizzano i due sfidanti. 

Verso la fine del round però Suzano centra con un preciso colpo al fegato Farcas che si piega e viene successivamente raggiunto da una ginocchiata che rischia di proiettarlo fuori dalle corde. 

L’arbitro non può far altro che decretare la vittoria di Suzano, che alla fine del match di faraoni si renderà protagonista del lancio di una sfida al campione italiano, che vedremo nei prossimi mesi se sarà raccolta o meno. 

Molta attesa anche per la presenza di Davit Kiria, già protagonista in circuiti di eccellenza come Glory World Series, opposto a un grande talento come Taras Hnatchuk, alla ricerca del riscatto dopo la sconfitta nella sfida mondiale del precedente Oktagon di Torino contro Petrisor. 

Nei primi due round Taras si comporta molto bene, colpendo con vari low kick le gambe dell’avversario, che da parte sua cerca di trovare la chiave per entrare nella guardia del suo avversario. 

L’epilogo arriva al terzo round, con Kiria che manda due volte al tappeto Knatchuk, che tuttavia mostra grande resistenza e volontà e riesce a terminare in piedi il match, seppure sconfitto ai punti da un grande campione come Kiria. 

GRANDI RITORNI PER MICHIELETTO, LOMURNO E OLIVA 

In questa magica serata ecco altri tre grandi protagonisti che hanno infiammato il pubblico presente. 

Martine Michieletto finalmente torna a deliziare il suo pubblico e, nonostante un infortunio in uno scambio del primo round dà lezioni di tecnica e stile alla francese Eva Guillot, forte avversaria. 

Martine però è una campionessa di un altro pianeta, e domina il confronto aggiudicandosi la vittoria sulla francese. 

Superba prova di Domenico Lomurno, opposto al giapponese Aito Suenaga. 

Il fighter di Altamura appare molto tonico fisicamente e tirato al punto giusto, segno di una perfetta preparazione orchestrata dal suo coach Cifarelli, e sfodera un repertorio di colpi degno del campione che è, mettendo ripetutamente in difficoltà il giapponese che termina il match in piedi ma subisce giustamente una sonora sconfitta. 

Gloria anche per Roberto Oliva, tornato al successo contro il giapponese Aito Kanda; il match condotto denota una maggiore maturità del fighter romano, che stavolta segue alla lettera i consigli del suo angolo e non si fa mai trovare impreparato dalle reazioni ful minee del suo avversario neutralizzandone gli effetti. 

Mettendo a segno un’ottima serie di colpi Roberto si aggiudica la vittoria e si candida nuovamente per confronti di alto livello, con una crescita che denota una migliore tenuta del match sul ring. 

PARI FRA HAIDA E BATES 

Altro confronto di ottimo livello quello che vedeva di fronte Mustapha Haida e il forte fighter inglese Jamie Bates. 

Tre riprese di colpi continui con ottime tecniche e potenza sfornate dai due fighter, che però non hanno lo spunto giusto per riuscire a superarsi nonostante i vari tentativi messi in atto, e alla fine il salomonico pareggio è l’ovvio risultato di questa sfida. 

ANCHE LE MMA PROTAGONISTE DELLA SERATA 

In apertura della main card Oktagon ha offerto anche tre confronti di mma al pubblico, che ha mostrato di apprezzare molto facendo un tifo sfegatato per gli atleti impegnati. 

Sono stati tre match che hanno trovato la loro soluzione prima del limite, a dimostrazione di quando fosse ambito il successo di fronte a questa platea e in un evento titolato come Oktagon Tsunami. 

Vittoria per Simone Manno contro Alessio Freguglia per ground and pound nella seconda ripresa dopo un primo round di grandi emozioni e molto tirato. 

Nel confronto fra Francesco Fornasieri e Samuel Donato ecco un’altra soluzione per ground and pound che premia Fornasieri verso la metà della prima ripresa. 

Vittoria lampo invece per il titolato Michele Clemente contro il serbo Alexander Coti, che viene finalizzato addirittura dopo 18 secondi dall’inizio del primo round, fra gli applausi scroscianti del pubblico che mostra di gradire molto la tecnica di Clemente. 

ECCO I CAMPIONI DEL TORNEO SUPERFIGHT 

Ma questa sera si dovevano anche disputare le finali del seguitissimo torneo Superfight by Leone 1947, che aveva avuto il suo prologo a inizio giugno a Rimini e che si era dimostrato un ottimo strumento per veicolare le speranze dei giovani atleti pro di vari circuiti oltre a Fight1, con l’ovvia vetrina di Oktagon e altri possibili scenari futuri sui ring di tutta Italia e non solo. 

Ebbene anche queste tre finali hanno mostrato un grande spettacolo, con i fighter disposti a tutto pur di raggiungere l’agognata vittoria che avrebbe offerto loro le più rosee prospettive di carriera. 

Nella categoria dei 70 kg sfida fra Riccardo Allena e Antonio Mosca, con la vittoria ai punti per Allena che sfrutta un conteggio provocato al suo avversario e risultato poi determinante per la valutazione dei cartellini dei giudici. 

Altra vittoria ai punti con giudizio unanime per Alessandro Farina, giovane e promettente fighter campano, che batte in maniera inequivocabile il suo avversario Abdo Toma nella sfida valevole per la categoria dei 65 kg. 

Infine nel match che vedeva contrapposti Alan Bolettieri e Fabio Zeccola, vittoria ai punti anche qui con giudizio unanime per Zeccola al termine di un match molto tirato e godibile sotto tutti i punti di vista. 

CAPUTI E STORAI SI IMPONGONO NELLA PRECARD 

Belle vittorie per Caputi e Storai nei due match di precard che hanno aperto la serata di Oktagon. 

Pensare che questi due fighter sarebbero tranquillamente stati nella main card di altri galà fa riflettere sul valore tecnico dei protagonisti della magica serata di Oktagon. 

Comunque Leonard Caputi batte Samuele Andolina con un bel k.o nel primo round, e si conferma talento indiscusso nel panorama nazionale, con ottime credenziali per ambire a grandi palcoscenici. 

Discorso analogo per Andrea Storai, che batte il forte e coriaceo Gino Coriolano, autore di una carriera di tutto rispetto e dalle caratteristiche di grande combattente che non molla mai. 

Storai fa valere il lavoro dei primi due round in cui appare dotato di maggior iniziativa rispetto al suo avversario, che notoriamente si comporta come un diesel e quando carbura dà letteralmente l’anima per vincere. 

Stavolta però la vittoria va a Storai, anche lui in attesa di altri esami più probanti ancora che ne certifichino il valore e mostrino il talento già messo in vista finora. 

Finisce così questa magica serata, che ha visto una volta di più protagoniste le famose mazzate tribali promosse dal suo storico organizzatore Carlo Di Blasi, e ora l’interrogativo rimane uno solo: dove sarà il prossimo grande appuntamento con Oktagon? 

Perchè state pur certi che ci sarà, e se possibile la grandezza sarà addirittura maggiore di quest’ultimo grande show che comunque è riuscito per l’ennesima volta a catalizzare l’attenzione degli sportivi di tutto il mondo. 

Ma si sa Oktagon è come il buon vino, più invecchia e migliore è la sua resa.