CHATRI: “MASVIDAL…MI PIACE MOLTO”.

Il CEO di One Championship Chatri Sityodtong ha rotto il silenzio dopo una lunga attesa ai microfoni del NY Times.

In questi mesi ha anche lui osservato con ammirazione il ritorno anticipato di UFC nel bel mezzo della pandemia globale.

Nonostante ciò non si è lasciato prendere dalla foga di rincorrere la concorrente americana, ma si è più che altro concentrato nella ricerca della via più giusta per il rientro all’attività della sua creatura.

Quello che è fuor di dubbio è il ritorno degli eventi live di ONE Championship quest’estate. Date, località e modalità sono ancora da definirsi ma sul ritorno non ci sono dubbi.

Chatri sta studiando con un team di esperti le modalità più sicure per ritornare all’attività partendo dalle nazioni in cui ONE Championship ha radici più forti ossia: Singapore, Cina e Tailandia.

Una volta prese le misure con i primi show il piano di Sityodtong è quello di spingere sull’acceleratore mettendo in piedi il numero più alto possibile di eventi nel 2020 compatibilmente con l’emergenza sanitaria.

Alla domanda di un confronto tra le strategie di ONE Championship e UFC Chatri ha risposto: “Non c’è dubbio che vada dato molto credito a Dana White per il suo coraggio e abilità di mettere in piedi show in tempi così difficili. Qui a ONE Championship però stiamo lavorando con la medesima intensità, solamente abbiamo tenuto un atteggiamento più prudente perché per noi la SICUREZZA dei nostri fan e dei nostri atleti è la priorità. Non siamo obbligati a tornare per onorare contratti pesanti con brodcaster, sponsor etc. La nostra strategia è sempre stata quella di un’integrazione verticale delle fonti di ricavo all’interno della nostra struttura aziendale e questo, in un certo senso, ci rende più liberi. Vogliamo tornare in un ambiente in cui siamo sicuri di poter garantire la sicurezza di tutte le persone coinvolte nei nostri show”.

La seconda differenza tra UFC e ONE Championship è dovuta poi alla geografia delle rispettive aree di influenza.

Gli Stati Uniti, infatti, presentano maggiore uniformità da un punto di vista normativo rispetto alle nazioni del Sud est asiatico. I diversi approcci dei diversi stati Asiatici richiedono più tempo per armonizzare una linea comune circa l’organizzazione di eventi e lo spostamento degli atleti e questo un po’ inevitabilmente incide sui tempi della ripresa.

Gli Stati uniti poi sono da sempre un bacino straordinario di fighters (di nazionalità americana o che si allenano stabilmente negli USA)  e questo ha permesso a UFC di mettere in piedi intere card senza dover incontrare problemi di restrizioni alle frontiere.

“Stati sovrani differenti hanno inevitabilmente politiche diverse in tema di regolamento delle frontiere e questo rende il tutto un po’ più complicato. Io e il mio team, però, abbiamo lavorato senza sosta per trovare una soluzione e sono molto soddisfatto del punto in cui siamo.”

In particolare Singapore, dove ONE Championship ha il suo quartier generale, da mesi sta tenendo una posizione molto prudente circa l’emergenza COVID-19.

Per fare un esempio in tema sportivo, ad oggi i calciatori del massimo campionato locale non hanno ancora ripreso ad allenarsi, mentre in Europa si sta già tornando a disputare gare ufficiali.

Chatri non sembra interessato a rincorrere a tutti i costi UFC che è già quasi al suo sesto evento dopo la pausa e che di recente ha annunciato i dettagli del suo progetto a Yas Island ad Abu Dhabi.

Ad eccezione di UFC, infatti, tutti gli altri player sono fermi ai box. Tra questi anche Bellator che non ha ancora annunciato le date per il ritorno.

La posizione di Chatri appare quindi in perfetta linea con la direzione di ONE Championship e con i valori che ne stanno alla base. Distinguersi dai tradizionali stereotipi di testosterone, trash talk e sangue che si legano tradizionalmente a UFC è sempre stato uno degli obiettivi di ONE Championship. E anche in questa situazione la scelta di tenere un atteggiamento più prudente sembra in linea con una promotion che ha sempre posto al centro la sicurezza e le storie dei suoi atleti/eroi quotidiani.

Sityodtong poi, da fan di fighting quale è, si è detto poi incuriosito dalle recenti schermaglie tra Dana White e le sue star Jon Jhones, Conor Mc Gregor e Masvidal.

ONE Championship ha attualmente nel suo roster due stelle ex UFC come Eddie Alvarez e Demetrius Jhonson e chissà che a questi non se ne possano aggiungere altre.

In particolare Chatri ha detto sibillino: “siamo sempre interessati ai migliori atleti in circolazione. Vogliamo aggiungere stelle al nostro roster e Masvidal mi piace molto come fighter, ma ovviamente non abbiamo intenzione di fare nulla che vada a interferire in qualsiasi modo con i rapporti contrattuali in essere tra UFC e i suoi atleti.”