LETTERA APERTA AD ANTOINE PINTO DI BEYOND KICKBOXING.

È apparsa ieri su tutti i principali social l’intervista di Antoine Pinto a Chatri Sityodtong.
Alcuni estratti dell’intervista sono stati pubblicati sui social e l’effetto è stato dirompente perchè si riferivano a Giorgio Petrosyan e Chingiz Allazov, avversari sul ring un tempo, ad oggi accomunati dal buffo destino di essere messi nel mirino di Beyond Kickboxing, noto sito di riferimento della Kickboxing mondiale. In realtà chi li mette nel mirino è tal Antoine Pinto, ottimo fighter di muay thai un tempo, oggi riciclatosi come una sorta di Oprah Winfrey del fighting. Ma cosa è successo in realtà?

LE FRASI INCRIMINATE.
Pinto , ATTENZIONE in un estratto pubblicato sui social, domanda al CEO e fondatore di One Championship dell futura carriera di Giorgio e di Chingiz. L’intervista è in thai quindi dobbiamo fidarci di ciò che scrivono nella traduzione. Pinto chiede: “Petrosyan tornerà?” e Chatri risponde velocemente: “Non so, ho parlato con Petrosyan 6 mesi fa. Nel suo spirito non ha più la stessa fiducia, se combatte a questo…”.
Pinto lo interrompe: “…a questo livello? Può combattere a questo livello?”
Chatri: “non più, ha detto non più…”
E Pinto a questo punto fingendosi sorpreso esclama: “Wow!”.
Vediamo ora cosa domanda Pinto a Chatri su Allazov.
Pinto: “e Chingiz Allazov? Hai appena menzionato Allazov. È un campione che è sparito per molto tempo e ci sono state molte voci. Che è successo?”
Chatri: “Chingiz ha un contratto con One per molti anni e gli sono state fatte tante offerte per combattere. Ma ok, un campione è fatto così. Se vinci e diventi il campione c’è uno scontro tra rischio e fiducia. Se vuoi diventare una leggenda tu devi conservare la cintura per lungo tempo. Ma se tu non combatti, allora il tuo prestigio crollerà. Questa è la storia di Chingiz. Non so cosa ci sia nella testa di Chingiz, ma per quanto la vedo da fuori… il mio team gli ha offerto molti avversari ma lui non li ha voluti”.
Fine della trasmissione.

ANALISI DEI SOCIAL.
Rianalizziamo quindi gli estratti delle due interviste.
C’è una grossa differenza da ciò che viene detto da Chatri e come viene presentato. Inoltre, ricordiamolo, vorremmo tutti ascoltarla integralmente e non estrapolata da un contesto in cui le frasi possono avere senso diverso.
Su Petrosyan, Chatri dice che Giorgio gli avrebbe detto di non essere più in grado di combattere a quel livello…. E su Allazov Chatri dice (o gli si fa dire) che in teoria non combattendo perdi di immagine e che non sa perché Chingiz rifiuti i match.
Bene a questo punto mi sento di dire la mia.

OGNI FIGHTER HA DIRITTO ALLA PACE.
Quando una leggenda come Giorgio Petrosyan e un campione in carica come Chingiz per motivi diversi decidono di non combattere in una promotion, o semplicemente di non combattere in generale, non solo è un loro pieno diritto ma è comprensibile. Solo chi è stato fighter, non importa a che livello, sa le fatiche ed i sacrifici per salire in quei 36 mq di sudore, botte e spesso sangue per la gioia dei propri fans. Ma questo ad un certo punto della tua vita può bastare…
E nessun Angelo Pinto ha diritto a stuzzicare un personaggio come Chatri per fargli dire delle cose che da un lato creeranno hype ma dall’altra danneggiano più chi esprime quei giudizi che chi li subisce. E quindi il mio parere è molto semplice.

DAL MAINSTREAM AL TRASHTALKING.
Amici: siamo al mainstream più assoluto ,nel bene e nel male, e ciò ora deborda in trashtalking. Oggi per acchiappare qualche click in più e per rendersi visibile come giornalista si arriva a mettere alla berlina campioni rispettati e amati approfittando della disponibilità a parlare di uno dei più noti promoter al mondo.
Viste le reazioni rabbiose dei fans, spero che la lezione sia servita a beyond kickboxing per evitare cadute di stile come queste che sono davvero al limite del buon gusto.