GIORGIO PETROSYAN: ORA PUNTO AL TITOLO MONDIALE CONTRO SUPERBON.

Anche la stampa internazionale celebra Giorgio Petrosyan! Due settimane dopo la sua vittoria schiacciante su Davit Kiria ecco la traduzione dell’intervista del campione rilasciata e Guido Colombo di Combat Press.

Giorgio Petroysan, uno dei più grandi kickboxer di tutti i tempi, ha sconfitto di recente l’ex campione GLORY Davit Kiria nel corso del gala ONE Championship: Fists of Fury andato in scena a Singapore il 26 Febbraio scorso.

Petroysan continua cosi’ nella sua striscia di imbattibilità che dura ormai da 20 incontri con un record complessivo di 104-2-2 con due no contest e 41 KO in carriera.

“The Doctor” ora si sta godendo un po’ di meritato riposo a casa sua a Milano, dove vive e sia allena presso il Multi Fight Team Petrosyan con il fratello Armen, anche lui campione di questo sport.

Giorgio ha colto l’occasione per fare due chiacchiere a tutto tondo con Guido Colombo di Combat Press.

Qui di seguito la traduzione dell’intervista leggermente adattata per maggiore chiarezza e facilità nella lettura.

Come è stato tornate sul ring dopo una sosta di quasi 13 mesi? E’ stata la prima volta che ti è capitato di stare fermo per così tanto tempo?

Le sensazioni sono state molto positive! Si è vero era passato più di un anno dal mio ultimo match e anche se mi sono allenato molto duramente durante questi mesi, tornare sul ring ha sempre un sapore particolare. Sinceramente non ho avvertito la ruggine dell’inattività. Già dai primi istanti mi sono sentito come se nulla fosse cambiato.

L’inattività non è stato un grande problema. Volevo fortemente tornare a combattere ed è stato fantastico. Questi mesi sono stati duri ma non ho mai mollato. Ora vedo i risultati di tanto lavoro in palestra. In carriera ho sofferto molti infortuni che mi hanno fermato ai box per un po’ di tempo quindi è qualcosa a cui sono mentalmente abituato.

Nel tuo ultimo match sei sembrato i n gran forma? Quale è il tuo segreto? Come hai fatto a tenere la massima concentrazione in questi mesi senza avere match all’orizzonte?

Nessun segreto, solo duro lavoro e continuare ad aver voglia di sudare in palestra.

Durante il lockdown sono stato fortunato perchè vivo veramente attaccato alla mia palestra. Questo mi ha consentito di non staccare mai la mia concentrazione dall’allenamento. Poi con due fuoriclasse come mio fratello Armen e Ermes Di Francesca (il mio preparatore atletico) che mi spingono ogni giorno a dare il massimo è stato tutto più semplice. Amo il mio sport, vivo e respiro di kickboxing quindi per me allenarmi non è una sofferenza, anzi è un piacere.

Questa vittoria ti conferma come l’uomo da battere nella tua categoria. Per fare un paragone con il mondo del calcio il tuo caso somiglia molto a quello di Cristiano Ronaldo: gli anni passano ma sei sempre al top. Quali sono i tuoi modelli fuori dagli sport da combattimento?

Vincere ovviamente ha sempre un sapore particolare, ma il mio vero obiettivo per il 2021 è portare a casa il titolo di ONE Championship.

Tornando al paragone certo mi fa piacere e stimo Ronaldo, anche se il calcio è totalmente differente. La cosa che penso ci possa accumunare è la passione sincera che proviamo nei confronti dei nostri rispettivi sport. Più gli anni passano più aumentano i sacrifici che devi fare per essere sempre in forma ottimale e se non ami profondamente il tuo lavoro è difficile mantenerti agli stessi livelli.

Sinceramente non cerco modelli altrove, preferisco concentrarmi su di me e sulla mia carriera.

Gli sport da combattimento sono sport individuali, ma tutti sappiamo che dietro le quinte c’è un enorme lavoro di squadra. Quanto è importante il tuo team per la tua carriera?

Sicuramente, all’interno del ring siamo soli, ma prima di entrare nei palazzetti per un incontro c’è una quantità di lavoro enorme da fare.

Ogni mattina lavoro sulla mia preparazione atletica con Ermes Di Francesca. Questo mi sta aiutando veramente tanto. Per la tecnica, invece, mi alleno con mio fratello Armen e Alessandro Meda. Per lo sparring mi appoggio ai ragazzi che si allenano in palestra con noi e ogni tanto cerchiamo di portare anche pugili professionisti per allenarci con la boxe. Di recente si è aggiunto alla squadra anche il Dottor Trapani che cura la mia alimentazione e lavora a stretto contatto con il mio sponsor Yamamoto. Per l’aspetto mentale poi Giovanni Tavaglione è il mio punto di riferimento.

Per farla breve: quello che i fan vedono in pochi round sul ring è solo la punta di un iceberg fatto di tanto ma tanto lavoro su ogni dettaglio.

Oltre ai miei partner tecnici nel corso della mia carriera ho avuto la fortuna di essere affiancato da sponsor incredibili come Venum, Stone Island, Yamamoto Nutrition e Fisiocrem che con gli anni sono diventati una vera a propria famiglia.

Per il tuo prossimo match sono stati fatti i nomi di Nong-O Gaiyanghadao di Superbon Banchamek. Oltre a loro ONE Championship ha riempito di talenti la tua categoria. Se potessi scegliere chi ti piacerebbe affrontare?

Sicuro, è pieno di potenziali avversari di talento. Sapete che non sono il tipo di fighter che si sceglie i propri avversari. Chiunque mi mettono davanti io non ho problemi. Se potessi scegliere però direi Superbon. E’ numero due dei ranking ONE e penso si sia meritato la chance di sfidarmi per il titolo. Ma se ONE deciderà diversamente, nessun problema.

Sei stato campione in quasi tutte le migliori di promotion di kickboxing nel corso degli anni. Ora sei in ONE Championship. Come ti trovi e quali sono le principali differenze che hai notato?

Ho combattuto al K-1-Max, in GLORY, in IT’S SHOWTIME è tutte le top promotion mondiali, ma sento che ONE è qualcosa di diverso. Se pensate a quello che sta mettendo in piedi in questi mesi difficilissimi è veramente sbalorditivo. Nonostante tutto stanno continuando a produrre show straordinari e ogni volta dal punto di vista organizzativo sono semplicemente impeccabili.

Andando più nei dettagli il taglio del peso forse è la più grande differenza. Semplicemente non si può fare in ONE e questo penso sia una scelta coraggiosa per la tutela della nostra salute. Prima dei match siamo seguiti sempre seguiti da medici molto competenti. Questi dettagli ti fanno capire di essere nel posto giusto.

Un’altra delle ragioni per cui amo essere in ONE Championship è anche Chatri Sityodtong (fondatore e CEO della promotion). E’ difficile trovare persone così carismatiche e piene di energia. Ogni volta che stiamo per entrare sul ring i suoi discorsi negli spogliatoi sono da pelle d’oca.

Il tuo striking è forse uno dei migliori di tutti i tempi per un kickboxer. Altre leggende di questo sport come Nieky Holzken hanno provato il passaggio alla boxe. Tu cosa ne pensi? E’ qualcosa che ti interessa? Se potessi scegliere chi vorresti sfidare?

Si, mi piace molto usare la mia boxe all’interno del ring. Ma cerco sempre di adattarmi all’avversario. Per esempio contro Kiria mi sono concentrato di più sui miei calci. Ma la boxe mi ha sempre affascinato. Mi piacerebbe molto avere la chance di sfidare leggende come Floyd Mayweather Jr. Un altro che mi piacerebbe sfidare nella boxe è Conor McGregor. Avrei bisogno di un paio di mesi per adattarmi e poi sarei pronto. Penso che i miei fan sognino un match del genere.

A 35 l’età per un atleta inizia a diventare un fattore. Hai mai pensato al ritiro? Quanti anni di carriera senti ancora di avere davanti a te?

Si ho 35 anni e so di non essere più un ragazzino. Quando ho iniziato mi ricordo che ero sempre il più giovane negli spogliatoi. Ora è l’opposto, ma mentalmente e fisicamente mi sento al 100% concentrato sulla mia carriera.

Quindi per ora non c’è spazio per il ritiro nei miei pensieri. Mi piace affrontare la vita passo dopo passo. Quindi il mio prossimo obiettivo è il titolo di ONE Championship, poi vedremo.

Quali sono stati i tre momenti più difficili della tua carriera e come li hai superati?

Sinceramente ce n’è stato solo uno, ma molto molto duro.

E’ stato quando ho perso al Madison Square Garden contro Andy Ristie. Mi sono anche rotto la mano durante il match e poi avuto molte ricadute. Per un anno sono stato fermo. Poi grazie alla mia famiglia e ai miei amici sono tornato. Mi hanno aiutato a riprendere contatto con il fuoco che mi brucia dentro e che mi spinge ogni volta a vincere.

Da allora, tutte le sfide sono state più semplici.

Sembri un ragazzo molto serio, ma sappiamo che nella vita privata ti piace anche scherzare. Quali sono le tua attività preferite fuori dal ring?

Sicuramente prendo i miei match molto seriamente e forse è per questo che mi vedete sempre serio. Quando preparo il match e quando sono sul ring non si ride e non si scherza. Poi la vita quotidiana è un altro discorso. Chiunque mi conosce un po’ sa che sono un tipo che ama scherzare e ridere.

Le cose che amo di più fuori dal ring sono: giocare con i miei adorati nipotini, andare al cinema (anche se ora ahimè non si può) e uscire a cena con i mei amici e la mia famiglia.

In tutti i tuoi match sei sempre sembrato in ottima forma. Quanta attenzione dedichi all’alimentazione? Quali cibi devi avere in frigo quando prepari un match e i tuoi sgarri preferiti?

Sinceramente non ho mai avuto problemi di peso. Ma più il tempo passo più è difficile.

Quando preparo un match sicuramente il petto di pollo è qualcosa che non deve mai mancare.

E’ dura, per due mesi devi stare a stecchetto, ma appena dopo il match mi concedo anche io qualche sgarro.

Lo so che non sembrerebbe ma chi mi conosce sa che sono un mangione.

Adoro la pizza e il gelato. Ovviamente quando non ho un match in vista.