Giorgio Armani, quella volta che…


Quando si affacciò all’entrata del Palalido nel lontano Aprile 2008 ci fu un brivido che corse tra le hostess ed il personale di sicurezza.
‘’C’è Armani! C’è Armani!’’
Era proprio lui: Giorgio Armani, il maestro scendeva dall’olimpo per mescolarsi a noi mortali.
Fuor di metafora cercate d’immaginare la scena: il nome storico, il mito della moda italiana che entra tra i fighters e coach con l’odore della canfora e del sudore che bordo ring si percepisce benissimo.

Un Brivido lungo 3 anni.
Tutti erano ammutoliti poi, come per una magia, l’attenzione torna sugli atleti. C’era il torneo ‘’it’s show time ‘’ e Giorgio Petrosyan combatteva contro Michail Colaj. La serata prosegue con i solti ritmi tra applausi e grida per acclamare i propri favoriti. Eravamo in diretta su Eurosport ed in differita su ITALIA UNO. Solo io continuavo a sbirciare a quel posto in prima fila centrale dove era seduto lui a fianco l’amico che gli aveva parlato di Oktagon e che lo aveva convinto a presenziare.
Poi succede l’impensabile.
Il vincitore del torneo, l’Olandese Groenhart, scende dal ring con il trofeo vinto…si avvicina al maestro.
Prima che la sicurezza o che io stesso potessimo bloccarlo va da Armani e…posano insieme per una foto ricordo. E Armani non solo ci sta ma si sofferma a complimentarsi.
Disponibilissimo Così come Sara’ per altri due anni nelle successive edizioni di Oktagon.

‘What if…’’retroscena.
L’ucronia, la storia dei se, ci rimanda ad un pomeriggio in via Borgonuovo, 1 dove fui impegnato in una trattativa per far sponsorizzare la kickboxing dal prestigioso brand, Lui non c’era, ma c’erano i suoi, istruiti a dovere.
Trattativa intensa ma…che si interruppe perché il maestro, prima non stette bene e poi, come spesso succede, si perse il momento e per noi del Fighting rimase solo l’appassionato che ci seguiva , ma non lo sponsor come fu per il basket , salvato dal brand Armani.
Cosa sarebbe successo se Armani fosse diventato lo sponsor ufficiale della kickboxing e , sognamo, lui presidente di Oktagon?
Lasciamo questi pensieri e pensiamolo sereno a guardarci tutti dall’alto.

Addio maestro.
Carlo Di Blasi