PARLA FARAONI: “Sul ring come un artista: il 29 novembre voglio regalare spettacolo”

Al Palapellicone di Ostia l’evento internazionale OKTAGON, già sold out. In diretta su NetwinNews.

A meno di due settimane dal grande appuntamento del 29 novembre, il Palapellicone di Ostia è già un’arena pronta a esplodere. L’evento Oktagon, completamente sold out da giorni, promette una serata di livello internazionale con tre titoli mondiali in palio e match costruiti per essere veri “50 e 50”, senza favoriti. E a chiudere la serata ci sarà lui, Mattia Faraoni, volto noto del ring e testimonial di un modo diverso di raccontare le arti marziali: spettacolare, disciplinato, educativo. «Siamo concentrati, carichi», racconta Faraoni. «La preparazione è nella sua fase più delicata: una settimana di massimo carico fisico, quella in cui arrivi a sera distrutto, poi scarico, definizione e infine il taglio del peso. È un percorso duro, ma necessario per arrivare nella miglior forma possibile.»

Akira Junior, una star internazionale di fronte

Il 29 novembre Faraoni troverà dall’altra parte dell’angolo Akira Junior, atleta di fama nel suo Paese, uno che arriva a Ostia con l’ambizione di fermare l’italiano nel suo fortino. Ma Faraoni non è nuovo a sfide di questo livello. Eppure, negli ultimi incontri, più che la fatica o la superiorità dell’avversario, è stata la frustrazione a lasciare il segno. «A volte non ho potuto concludere l’incontro come avrei voluto per comportamenti non proprio corretti dell’avversario», spiega. «Io vengo dal karate, e il mio maestro ci diceva sempre che il combattente è come un pittore davanti a una tela bianca: devi creare spettacolo, devi mostrare la tua arte. Quando questo viene meno, per me è quasi una sconfitta.»

Da qui la promessa al pubblico: il 29 novembre non sarà solo un match, ma un’esibizione di arte marziale, tecnica, coraggio ed emozione.

Un evento che parla al grande pubblico

L’evento OKTAGON del 29, trasmesso su NetwinNews., sarà l’occasione perfetta per chi ama gli sport da combattimento, ma anche per chi vuole avvicinarsi per la prima volta a questo mondo. «È un evento internazionale e il risultato dell’organizzazione è evidente», sottolinea Faraoni. «Tre mondiali in una sera, qualificazioni per il Grand Prix di Tokyo, match equilibratissimi… È una serata che può appassionare anche chi non ci conosce.»

Dal ring alle scuole: Faraoni e l’impegno sociale

Eppure, la notorietà di Faraoni non passa solo dal ring. Molti lo hanno scoperto attraverso i social, dove racconta il dietro le quinte dello sport, o nelle scuole, dove parla di bullismo, gestione delle emozioni e rispetto. «Lavoro per combattere lo stereotipo del fighter violento, esaltato, poco equilibrato», spiega. «In realtà siamo l’opposto. Ogni giorno dobbiamo gestire la paura, il coraggio, l’adrenalina, la lucidità mentale. Chi combatte impara a governare gli istinti. È assurdo che qualcuno possa pensare che noi siamo instabili: siamo abituati a vivere negli scenari emotivi più intensi.»

Faraoni porta sempre con sé un esempio significativo: «Nessuno chiederebbe a un chirurgo se ha paura di vedere il sangue. Sarebbe ridicolo. E allora perché qualcuno pensa che un fighter non sappia dominare la propria emotività? Noi ci alleniamo proprio a questo. Io, per esempio, combatto ogni giorno con la fame per rientrare nella categoria di peso. È durissima. Chi meglio di noi sa cosa significa disciplina?»

Il conto alla rovescia è iniziato

Tra tecnica, disciplina e carisma, Faraoni si prepara dunque al suo ritorno sul ring. E lo fa con lo sguardo di chi ha una missione che va oltre la vittoria. «Voglio regalare spettacolo», ribadisce. «Voglio che chi viene al palazzetto o chi segue l’evento su NetwinNews. si emozioni, capisca chi siamo davvero e cosa rappresentano le arti marziali.» Il 29 novembre il Palapellicone sarà esaurito in ogni ordine di posto. Per tutti gli altri, l’appuntamento è in diretta con la lead card su NetwinNews. e la main card su Danz. E   Mattia promette che, qualunque sarà il risultato, non tradirà la sua filosofia: combattere come un artista davanti alla sua tela bianca.